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c grandi, che comodameute vi possono passar barelle, e carri a portar le cose necessarie agli abitanti: ed è fama, che vi siano dodici mila ponti 5c’>?, fra grandi e piccoli. Ma quelli che sono latti sopra i canali maestri, eia strada principale, sono siati voltati tanto aiti 5i)8, e con tanto magisterio, che una nave vi può passare di sotto senz’albero, e nondimeno vi passano sopra carrette, e cavalli, talmente sono acccomodate piane le strade con l’altezza, e se non vi fossero in tanto numero, non si potria andar da un luogo all’altro. Dall’altro canto della città, v’e una fossa lunga 5" forse quaranta miglia, che la serra da quella banda, ed è molto larga, e piena d’acqua, che viene dal detto fiume, la qual fu fatta fare per quelli re antichi di quella provincia, per poter derivarci fiume in quella ogni fiata, che il cresce sopra le rive; e serve anco per fortezza della città, e la terra cavata (°° fu posta dentro, che fa la similitudine di picciol colle che la circonda. Ivi sono dieci piazze principali, olire infinite altre per le contrade, che sono quadre, cioè mezzo miglio per lato. E dalla parte davanti di quelle v’òuna strada principale, larga quaranta passi, che corre dritta da un capo all’altro della città con molti ponti, che la traversano, piani e comodi5 e ogni quattro miglia si truova una di queste tali piazze, che hanno di circuito (com’c detto) due miglia. V’ è similmente un canale larghissimo, che corre 597. Dodici mila ponti. Altra asserzione rimproverata al Polo come esagerata. Ma anche il B. O lerico narra che Causai: » habet plus quam duodecim inillia pontium » (1. c.). Secondo il Mai tini il Veneto Viaggiatore non si allontana dal vero, se frai ponti comprese gli archi di trionfo di struttura arcuata. Congettura che in quel numero comprendesse quelli dei burghi, e soggiunge, che se poi avesse inteso favellare anche di quelli del territorio poteva dire un numero anche maggiore (Atl. Sin. p. i5/j). Credo che il numero sia esagerato, ma non credo che l’esagerazione si parta nè dal Polo, nè dal B Oderico, ma dai racconti degli abitanti raccolti dai due viaggiatori che malagevole è il verificare da uno straniero. 5f)8. Voltati tant’alto, (V. t I. pag. i38. Not.) 5^9 • Una fossa. Questa fossa o Canale che dipartendosi dal fiume cinge la città di Hang-tcheu è segnato nella pianta data dal Duhaldo. 600. La terra cavata. Di questa altura artificiale parla il Martini, ma non adduce, come il Polo, il motiyo per cui fu fatta. ’> Dans l’enceinte des muraille’ (ci dit e) il y a une montagne, qui se nomme Ching-hoang, qui est au midi j ou l’on voit cette tour, avec ceux qui la gardent: ou les heures se marquent parle moyen v d’une Clepsydre, ou horloge à eau » (ibid. p. i54).