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C A P. LVI. Della città di Coi ganza. Coiganzu 5’8 è una città molto bella e ricca, posta verso scirocco e levante nell’entrare nella provincia di Mangi,, dove si trova di continuo grandissima quantità di navilj per essere (come di sopra abbiamo detto) sopra il fiume Caramoran. Portami a questa città molte mercanzie 5 ’9, le quali mandano per detto fiume a diverse altre città. Fassi quivi tanta quantità di sale o5°, che oltre l’uso suo ne mandano a molle altre città, del qual sale il Gran Can ne conseguisce grande utilità. CAP. LVII. Della città di Paughin. Or partendosi da Coiganzu^ si cammina verso scirocco una giornata per un terraglio 3jl, che è nell’entrar di Mangi fatto di > i8. Coiganzu, o Coi-gan-fu è evidentemente la città di Hoi-ngan-fu nella provincia di K ang-n in, anche per la ripetuta avvertenza che Vii in principio delle voci Cinesi suona coni - il C, o il K Ciò vien confermato dalla sua posizione sulla riva meri lionate d’im ramo del Cara-muren, o Hoang-ho. Può essere che ai tempi del Polo pacasse lungo la città il tronco principale «lei fiume. H f i >r di duLib.o che dovè sfontanami la foce del fiume stante i depositi che ivi fanno quelle acque torbide e limacciose. )■ Portami multe mercanzie. Vi risiede un vicerc che governa sette provinric del mezzodi. Esso e incaricato «li raccogliere e far venire le provvisioni dalle altre pr.jv.m ie a tu npo o(>portiuo. Perciò ivi e un numero infinito di navi «lei re per trasportale a Pekmo (Mart. All. Sin. p. i?.(i). 55o. Quantità di sale. Il gran f.igo u stagno di llung è a levante della cittì, non lungi sono vi alti i stagni d’acqua salsa, e ivi si la sale ili abbondanza (Mart. 1. c. p. 127). Gii. Terraglia. Di quest’argine lastricato fra «lue aequeche serve di stradi p^r internarsi o< ila pi oviiK ì.j, e recai si a Paughin, pallaio Stauntou in questi termini; » Più lungi passa il canale sul’e rive del lago Pau’j’ng » (die c quella palude grandissima rammentala d ii lui») » molto superiormente al livello del lago e un’argine simile a quello di gi.i descritto lo separa dal medesimo »’. (Anit’M. in Cain. t. IV. p. 1)• l’er paura, dice il Mirimi, (ibid. p. 12(1) 1 he le ii^vi non lo.sseio spinte nel la^o, acconto ad uu<i delle sue l ive «: st.ilo lati’