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al Gran Gan. Questi abitanti sono belli, e grandi, e più presto bruni, che bianchi. Sono uomini giusti, e valenti nell’arme: e molte città e castella, sono in questa provincia sopra grandi, e alti’ monti 5l°. Abbruciano i corpi de’ loro morti, e l’ossa, che non s abbruciano mettono in cassette di legname 5lt, e le portano alle montagne, e le mettono in alcune caverne, e dirupi, acciocchè animale alcuno non le possa audar’a toccare. Quivi si truova oro in grand’abbondanza, e si spendono porcellane, che vengono d India, per moneta piccola, e così speudono le due provincie.sopradette di Cangigli, e Amù. Vivono di carnee risi, e bevono vino di risi, coni’è detto di sopra. C A P. XLIX. D’Ala ci Uà di C intigni, Si din fu, Gingui, Pazanfu. Partendosi dalla provincia di Tholoman 5,2, e andando verso Levante, si cammina dodici giornate sopra un fiume, attorno il Golfo d’Hai-nan confina verso scirocco colla provincia dei Mangi, e dall’ altra p..rt«- con Aniu, e Toloman. Xè improbabile congettura ella è che i cosi detti Lola, i Pu-lo man, e i Buman fossero una medesima gente, che possedeva tutta la contrada montuosa che dal Golfo d’ì/ainan va sino all’Arracan. Segna nella sua c.irta 1 Anville i Lo-lo sulla via che segui il Poi » nel retrocedere dal Pegu pei restituirsi a Pekino. Questo popolo fu soggiogato da Mangu-can (Lettr. Edif. t. XVI. p. 264): si ribellò ai tempi di Timur successore di Cublai. Le Storie Cinesi ne fanno menzione come di barbari montanari dell’Yun-nan (llist. de la Chin. t. IX. p. 554)• 51 o. Alti monti. Sedendo la città di queste genti sopra alti monti, ciò dichiara rhc essi abitavano il paese montuoso che traversò il l’Jo per passare dal Rfgno d’Ara nell Yun rum. 511. Cass<‘ttn di legname. Il Symes nel parlare dei Kain, montanari come dicemmo del regno ri’Ava dice: » e.s.si bruciano i molli, ne raccolgono le ceneri in una cassetti che lasciano in casa, sinchè non la portano ove vogliono ’ seppellirla, che è nella gran montagna detta iinooua. Ivi depositano le ceneri 9 in una tomba, e sulla lerra ebr la copre pongono una statua rappresentante • il morto. Credono che quel simulacro preghi i Afutinq, che sono secondo essi il padre e la madre del Mondo, di proteggere le loro ceneri » (Ambas. t. III. p. 27). Alcuni di questi moulanaii afforzati dalle loro montagne vivono in lip’ndenti. Sia. Partrndosi dalla provincia ili Tholoman Ned Proemio al secondo libro abbiamo avvertito i he il capitolo che ora commentiamo è uuo dei più intiiguti,