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e anco porcellane^ e danno un’oncia d’oro, per cinque once d’argento, e un saggio d’oro, per cinque saggi d’argento, perchè in quella regioue non si truova miniera alcuna d’argento, ma oro assai, e i mercanti vi portano d’altrove l’argento, e ne fanno gran guadagni. Gli uomini, eie donne di questa ] trovi nei a usano di portare li denti coperti d" una sottil lametta 1 d oro, fatta molto maestrevolmente a similitudine di denti, che li copre, e vi sta di continuo. Gli uomini si fanno ancora attorno le braccia, e le gambe a modo d’una lista, ov’’ kin. M uà parceque.Paul escrit un pour jun il ne s’ en faut pas èstoner, ’ car il n’y ì» point de lettre, ni de caractere Chinois qui se nomme un. C’est pour quoi ceux de la Chine ont employè jun pour un ’ (Atl. Sin. p, 202). Tutti i recenti commentatori del Polo s’appigliano rettamente all’opinione del Martini, ma niuno avverte che dopo la scoperta di Symes, non fa d’uopo cercare Yun-chan nel Yunnan, ma al di là del suo confine verso il regno di Ava, « che non rettamente è perciò segnata detta città nella carta d’Asia dell’Anville, e rettamente in quella dell’Impero Birinanno di Symes, e nell’altra d’Àirowsmit. Questa città dee essere vicina, o sul Meinam che è i fiume di Siàm. Ciò parmi dedursi anche dai racconti posteriori del Polo, che d’ivi per recarsi a Mien o alla città di Pegu gli convenne di fare una gran china. Vedesi infatti nella Carta dell’Impero Brinanno, segnata una catena di mouti sopra le valli dei due gran fiumi il Thalvajrn e il Sitang, o fiume del PeMu. Non rlee recar meraviglia che seguitino i Cinesi a comprendere nella giurisdizione del Yun-nan 1.» città di Yun-chan che più da loro non dipende: m» a ciascuno è noto che il loro orgoglio fa considerare i paesi al loro impero limitrofi, cornea tiro soggetti, e specialmente quelli di Tun-Kin e di Ava che tùiono lungamente sotto la loro ubbidienza, o tributari. I Geografi di quella nazione si ricopiano nel riferire cose onorevoli al loro impero. Secondo la Carta di Symes Lat. di Yun-chan 20.0 4«. Long, uccid. da Grcenwich 9g.0 55.’ (Cart. de l’£mp. Birman.). 471 Denti coperti d’una sottil lametta d’oro. Il P. Martini nel descrivere il distretto rii J’chu-j’-ung del Yun-nan, soggiunge: ’ l’auteur Chinois assure qu’an septentrion de ce territoire, avant la venue des Tartares de Yvena (i Mugolìi) que là etoit le royaume, de ce grand peuple de K inchi (le mot signifie dent’ d’or). On le nom m oit ainsi a raison qu’il armuit et guarnissoit ses dents de ’ petites plaques et lames d’or. C’est peut-être la province d’ Arclada scion ► M. Paul » (Atl. p. i</>). Di qui si rileva che il Martini malauguratamente s> val-tc dell’edizione del Grineo, piuttosto che di quella del Ramusio, ove ’5 erratamente scritto A rei ad a in vece «li Ardnnda, e il missionario molti più utili commentar» ci avrebbe forniti intorno al Milione se avesselo letto in più purgata lezione. Combinando ciò che dicono il Polo, e il Martini si ravvisa che la dominazione dei K<nr.hi, estende vasi sino al regno ili Miei 1, o ebe i popoli seco loio ouutiuaati aveYiHo la ite Ma litania.