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•ione in mano, e questo perchè a ninno è lecito toccare la soglia 3a’ della porta, ma bisogna, che distenda il piede oltre, e se per avventura la tocca, i detti guardiani, li tolgono le vesti: e per riaverle, bisogna che le riscuotino, e se non li tolgono le vesti, li danno tante botte, quante li sono deputate. Ma se sono forestieri, che non sappino il bando, vi sono deputati alcuni baroni, che gl’introducono, e ammoniscono del bando: e questo si fa perchè se si tocca la soglia, si ha per cattivo augurio. Nell’ uscire veramente della sala, perchè alcuni sono aggravati dal bere, nè potrebbono per modo alcuno guardarsi, non si ricerca tal bando. E quelli, che fanno la credenza al Gran Gan, e che gli ministrano il mangiare e bere, sono molli, e tutti hanno fasciato il naso e la bocca con bellissimi veli, ovvero fazzoletti di seta e d’oro, a questo effetto, acciocchè il loro fiato non respiri sopra icibi, e sopra il vino del Gran Gan. E sempre quando il Signor vuol bere, subito che il donzello glielo appresenta si tira a dietro per tre passi, e inginocchiasi, e tutti i baroni, e altre genti s’inginocchiano, e tutte le sorti d’instrumenti, che ivi sono in grandissima quantità, cominciano a sonare fin che lui beve, e quando ha bevuto cessano gli instrumenti, e le genti si levano, e sempre quando beve se gli fa questo onore, e riverenza. Delle vivande non si dice, perchè ciascuno deve credere, che vi siano in grandissima abbondanza, e non è alcun barone, che seco non meni la sua moglie, e mangiano con l’altre donne. E quando hanno mangiato, e sono levate le tavole, vengono in sala molte genti, e tra l’altre gran moltitudine di buffoni, e sonatori di diversi instrumenti, e molte maniere d’esperimentatori, e tutti fanno gran sollazzi, e feste avanti il Gran Gan, laonde tutti si rallegrano, e consolansi, e quando tutto questo si è falto, le genti si partono, e ciascuno se ne torna a casa sua 3<ì9. 528. Toccar la soglia. Il compagno di Rubriquis, nell’inchinare l’Imperadorc impicciandosi nella sua veste, cadde, e toccò la soglia, fu arrestato come colpevole, e tradotto dal Gran Giudice di Palazzo (Rubr. apud Berg. p. 83). Fa motto del rispetto dei Tartari per la porta imperiale Plano Carpini (ibid. p. 12). 329. Dei solenni banchetti Imperiali moltissimi viaggiatori hanno parlato. Magaillans fu convitato ad uno (Nouv. Rei. p. 273), e dalla sua descrizione sembra che si usi il ceremoniale, e la magnificenza medesima dei tempi del Polo. Ma oggidì le donne non più v’ intervengono. Gli ambasciatori di Schah