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figlinole, e altre che discendono dalla sua stirpe ai re, che siano discesi dalla progenie delli Preti Gianni. In questa provincia si trovano pietre delle quali si fa l’azzurro: ve ne sono molte e buone. Quivi fanno zambellotti mollo buoni di peli di cammeli. Gli uomini vivono di frutti della terra, e di mercanzie, e arti. E il dominio è de’Cristiani, perchè il Re è Cristiano (come s’è detto), quantunque sia soggetto al Gran Can. Ma vi sono molti, che adorano gl’idoli, e osservano la legge maomettana. Vi è anche una sorte di genti, che si chiamano Argon 2(,(), perche sono nati di due generazioni, cioè da quella di Tendile, che adorano gl’idoli, e da quella, che osservano la legge di Macometto. E quèsti sono i più belli uomini che si trovino in quel paese, e pili savi, e più accorti nella mercanzia. CAP. LUI. Del luogo dove regnano quelli del Prete Gianni detto Og, e ]\Ia<?og: e deJ costumi de<rli abitanti, e lavori di seta di DO’ O quelli; e della miniera d’argento. Nella sopraddetta provincia era la principal sedia del Prete Gianni di Tramontana, quando ei dominava li Tartari, e a tutte 1 altre provincie, e regni circostanti, e fino al presente ritiene nella sua sedia i successori. E questo Georgio sopraddetto, dopo il Prete Gianni è il quarto di quella progenie, ed è tenuto il maggior signore. E vi sono due regioni, dove questi regnano, 266. Li chiamano Argon. Osserva il Marsden (n. 4^4) esservi il fiume •Orgon, detto Archon nella carta di Bell, in questa parte di Tartaria ch’è confluente della Tuia, che sbocca nella Selinga. Esservi altro fiume dello Argoni nella carta dei Gesuiti, che è frontiera del dominio Russo e del Cinese da quel lato, ove è la città di Argun-skoi, ma ciò è di ninno ajuto per esplicare l’etimologia della voce Argon del Polo. Secondo Gaubit quegli che il nostro viaggiatore chiama Argon, gli appellano i Cinesi Hong - kila eri erano una tribù Tartara (p. 5). Sappiamo inoltre da Gerbillon che i popoli che abitano lungo il lago Ùaickal sono appellati Tungussi dai Moscoviti e Orotchon dai Tartari, i quali sono propriamente i popoli che abitano i fiumi che scorrono verso l’Oriente (DuHald. t. IV. p. 5tì). Questo popolo sembra che sia quello rammentato dal Polo.