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isola predetta; sono m tanta copia, die il Gran Can ne può avere quanti ne vuole a suo piacere. Ne crediate, che i girfalchi, che delle terre de’Cristiani si portano a’ Tartari, siano portati al Gran Can: ma portansi in Levante solamente, cioè a qualche signore Tartaro, e altri nobili di Levante, che sono a’confini de Cumani, e Armeni. Ora avendo detto delle provincie, che sono verso la Tramontana fino al Mare Oceano, diremo delle provincie verso il Gran Can, e ritorniamo alla provincia detta Campion 233 9 la qual di sopra è descritta. C A P. L. Come partendosi da Campieri si viene al Regno di Erg inni; e della città di Singui; e de Buoi, che hanno un pelo sottilissimo; e della forma dell’animale, che fa il muschio, e come lo prendono; e deJ costumi degli abitanti e bellezza delle lor donne. Partendosi dalla provincia di Campion, si va per cinque giornate, nelle quali s’odono più volte la notte parlar molti spiriaccostava alquanto verso il mezzodi, relativamente all’apparenza della medesima nelle contiade più meridionali. 255. Ritorniamo alla provincia detta Campion. Avverte in tal guisa il Polo che fa retrocedere il leggitore, e che dalle contrade le più settentrionali dell’Asia riconducelo a (ampion, ove come notò disopra (cap. XXXIX.) » dimorò con ’ juo padre e barba per sue faccende circa un anno ». Leggesi nel Testo Kiccardiano. » Operici nos hic redire iterum ad civitatem Campitimi, de qua supe’ rio» mentio lacta est ». E ciò per far comprendere che riconducelo in quella diritta via che dall Armenia segui per giungere a Chemenfù o Kci-pin fù resi’ denza del Gran Can. Infatti allorchè faceva lunga dimora in alcun luogo come ci !o avverte: » cercava d’essere informato con diligenza, e facendo un Mcmo!■ riale di tulio ciò che intendeva e vedeva » (Proem. J. Ciò avverlo per dimostrare che non nel recarsi a Keipinfù s’internò nelle contrade settentrionali da lui descritte, per quanto non possa positivamente asserii si che alcuna di delie piovicele non visitasse posteriormente per commissione del Gran Cali • Ma di ciò non dando ci verini cenno, nè volendo estendere congelluralmenle i »’|"1 viaggi, lasceremo che ciascuno opini intorno a « io a sua guisa. Pei quanto sia Imte presunzione per non crederlo, I’ avere avvedilo di sopì a ove l>.ula di (sfunchiiUalas o (lungila/as (come porta il Usto da n<>i pubblicato) (f- • Pag- ’j.) che dell’Amianto che ivi si truova parla per sentilo dire (\ ed. Dichiaiazione al Eib. II.). J7