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dopo gettano del brodo delle carni fuor della porta agli altri spirili. Fatto questo, dicono che il loro Dio con la sua famiglia ha avuto la parte sua, e poscia mangiano, e bevono a lor piacere. I ricchi si vestono di drappi d’oro, e di seia, e di pelle di zibellini, armcllitii, e vaj, e tutti i lor fornimenti sono di gran prezzo e valore. L’arme loro33? sono archi, spade, e mazze ferrate, e alcune lancette, ma con gli archi meglio s esercitano, che con l’altre arme, perchè sono ottimi arcieri, e esercitati da piccolini, e indosso portan’arme di cuoi di bufali, e altri animali, molto grossi, colli, e per questo sono molto duri, e forti. Sono uomini ioriissimi in battaglia,e quasi furibondi, e che poco stimano la lor vita, la qual mettono ad ogni pericolo senz’ alcun rispetto. Sono crudelissimi, e sofferenti d’ogni disagio, e bisognando viveranno un mese, solamente con latte di cavalle, e d’animali, che pigliano. Li lor cavalli, si pascono di erbe, nè hanno bisogno d’orzo, nè 237. L’arme loro. Piti diffusamente del Polo tratta Plano Carpini delle guerre, armi, aguati e strattagemmi dei Tartari: ogni soldato doveva avere uno, due, o tre archi, tre turcassi pieni di freccie, un asce, e delle coi de per tirare le macchine di guerra. L’armatura era di cuojo, alcuni aveanla di ferro, e bardavano di cuojo i cavalli. Le lance era uncinate. I ferri delle frecce appuntati e affilali da ambe le parti. I ricchi portavano spade appuntate e taglienti solo da un lato. Narra come passavano i fiumi seduti in ispecie di valigie che attaccavano alla coda dei loro cavalli e nelle quali racchiudevamo il loro bagaglio (Pian. Carpin. Cap. VI.). Ma merita schiarimento trattandosi delle loro armi un fatto singolare. 11 Giornale intitolato (The Quarterlj Review N. XLI. May. 1819) nel render conto della bella versione e commentario fatto al Milione dal Sig. Marsden, avverte che credesi da alcuno che una macchina di cui si parla nelle Storie Cinesi detta Ho - pao all’epoca dell’invasione del Catajo fatta da Gengiscan nel 1219 significhi il cannone, mentre la versione letterale di quelle voci e tubo da fuoco. Il giornalista osserva saviamente che erano tubi con cui si gettavano materie incendiarie sul nemico, noti nell’Indie sino dai tempi dell’invasione dei Maomettani. Infatti il Padre Mailla sembra che nelle Storie Cinesi sia caduto nell’errore di reputare che questi Pao fossero cannoni. Dette macchine belliche furono usate dai Cinesi allorchè i Mogolli cinsero d’assedio Tsao jang (Ilist. Gen. de la Chin. t. IX. p. 85). Nel darne conto il Padre Mailla soggiunge: » Ics Chinois placès sur ces tours, faisoient jouer des machines appcllèes Pao dont chaque coup pouoit tuer plusieurs personnes ». Ma che queste macchine fossero tubi incendiari, e non cannoni come lo avverte l’Inglese giornalista, resulta dalla relazione di Plano Carpini (Apud. Berger. p. 55). » Ils ont coutume v aussi de se servir de la graisse des homtnes qu’ ils ont tuès, ponr en faire des compositions de feu Gregèóis, dont ils embrasent les maisons, et il n’y a s auuum inoyen d’èteindre ce feu »