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quelle cose, che sono necessarie ai loro mariti, e famìglia, perchè gli uomini non s’intromettono in cosa alcuna, salvo, che in cacciare, uccellare, e nelle cose pertinenti all armi. Hanno falconi li migliori del mondo, e similmente cani. Vivono solamente di U 7 carne e latte, e di ciò che pigliano alla caccia, e mangiano alcuni animalelti, ch’assomigliano a conigli (’che appresso noi si chiamano sorci di Faraone) de’ quali si truova gran copia per le pianure nell’estate, e in ogni parte, e carne d ogni sorte 232, e cavalli, e cammeli, e cani, purchè sian grassi. Bevono latte di cavalle, qual acconciano di sorte, che par vin bianco e saporito, e lo chiamano nella loro lingua Chemurs 2j3. Le donne loro sono le piìi caste e oneste del mondo, e che più amano e reveriscono i loro mariti, e si guardano sopra ogn’altra cosa di commettere adulterio, qual vien riputato in grandissimo disonore, e vituperio. E è cosa maravigliosa la lealtà de’ mariti verso le mogli, le quali se sono dieci, o venti ira loro è una pace e un unione inestimabile, nè mai si sente, che dican’una mala parola, ma tutte sono (coni’è detto) intente, e sollecite alle mercanzie, cioè al vendere, e comprare, e cose pertinenti agli esercizi loro,. 25 2. A’ enrne d’ogni sorta. (Rubriquis c. V.) » Ils mangent indiffèremment’ di toutes sortes di chairs mortes, ou lueès. Leurs viandes sont tout ce qui se 9 peut munger, comme Chiens, Loups, Renards, Chevaux, et même en cas ’ de necessii»: ne font ils point ditiicultè de manger de la chaire humaine » (Plan. Carpin. c IV. Collcct. de Berger). Non erano per anco addolcite le costumanze dei Tartari corne lo furono dipoi conquistata la Cina. (V. T. I. p. 48 not. d.) 2 55. Chemurs. Questa bevanda e detta Cosmos da Rubriquis, il quale descrive il modo di farla. E un siero del latte di cavalla fermentato, che acquista un gusto acido e spiritoso, peilochè somiglia di sapore al vino. Il detto viaggiatoretratta d’un altra sorte di detta bevanda nominata Cara Cosmos, o Cosmos nero (Cap. VI.). Anche Petis de la Croix descrive il modo di fare questa diletta bevanda dei ’Parlari, che otticnsi sbattendo il latte per separane la parte butirrosa, ed esso appellala Ciuiimez (Vie de Gen. p. 45j)• Pallus dice che il Ulte di cavalla appellasi in Tartaro Kumis: che fresco e più fluido ili quello di vacca, ina ha un sapore di lisciva, che rendelo disgustoso..Ma che fatto inacidire in vasi puliti, acquista un acido vinoso piacevole. Per fare inagrire il latte, lo mesciono in vasi di cuojo, che pongono nell’inverno vicino al fuoco. Il lezzo dei vasi basta per lievito, ma si servono anche di un lievito fatto di Ialina grossolana e salatissima. Ciò ottengono anche mescendovi un poco di detto liquore stillato, o dal galli’» d’agnello. Quando vogliono farne dell acqua vite non separano la pan’ na dal latte (Pallas Voy. L II. p. 170). I.sso descrive il metodo che usano L Kalmucchi per distillale detto latte, e fare l’acquavite predetta.