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una città verso Tramontana detta Carachoran. E tutte le proviucie sopraddette e città, cioè, Sachion, Chamul, Chinchitalas, Succuir, Campion, ed Ezina sono pertinenti alla gran provincia di Tanguth. CAP. XLI. Delia città di Carchoran, che è il primo luogo dove lì Tartari si ridussero ad abitare. Carchoran 3I^ è una città, il cui circuito dura tre miglia, e fu il primo luogo, appresso al quale ne tempi antichi si ridusset. I. p. 89) Talchè pare che la vera situazione di Karakorurti sia fra i confluenti dell’Orchon, fiume che dirige il corso da Oriente a Occidente, e che fosse al mezzodì di Kiacta e non distante dal fiume detto Hara o Kara nella carta d’Arrowsmith. Infatti Coracorum secondo il Deguignes è ad Occidente del fiume Kara-holin (t. II. p. lvii.). Esso dietro la scorta dei Geografi Cinesi da due itinerari per recarvisi da Piljotai - hotun, città che è sulle rive dell’Hoam-ho a tramontana del paese, degli Or tu. 214. Carachoran anche secondo Petis de la Croix era distante dodici giornate di cammino dalla cuna di Gengiscan che ei appella il paese degl’YvaMogol (p. 4^5). Rubriquis che eranvi stato in legazione pel re di Francia (1. c. p. 106) così descrive la città. » Sappia V. M. che in quanto alla città di Caracorum, eccetto il palazzo del Can, non vale la città di S. Dionigi: il a monastero ch’è ivi, è disci volte più grande del palazzo di Mangu. Sonovi due grandi strade, una detta dei Saracini ove si fanno i mercati e le fiere. Parecchi mercanti forestieri vi vanno a trafficare a cagione della corte che vi dimora frequentemente, non meno che pel gran numero d’ambasciatori che vi concorrono da ogni parte. l’altra strada chiamasi dei Cataini, ove abitano gli artigiani. Sonovi gran locali, o palazzi ove stanno i segretarj dei principi; ’ dodici templi d’idolatri di varie genti: due moschee di Saracini che vi professano la setta di Maometto, e una chiesa di Cristiani verso il fine della citta; essa hà in vece di mura un terrapieno con quattro porte: a quella d’Oriente vendesi il miglio e le altre biade, ma in piccola quantità; alla porta d’Occidente veudonsi capre e pecore; a quelia di Mezzodì i bovi, i carri; a quella di tramontana i cavalli ». Questa umile città facea tremare tutta la terra, e dovè il suo splendore all’avervi fissata la sua residenza Gengis-can. Ma allorchè i suoi discendenti trasferirono la loro residenza nel Catajo decadde interamente, ed oggidì non se ne conosce che per congettura la posizione. Cara Corum che significa in Turco rena nera secondo Anville viene appellata dai Cinesi Holin ma secondo Visdelou Ka - la - ho - lìn che sembra un evidente storpiatura della voce Mogolla Kurakurin tante» più che non avendo i Cinesi nel loro Alfabeto la Lettera r vi suppliscono coll’l (Visdelou. supplem. a Ilerb. p. 134)