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condo la cui ragione quelli che adorano gl’Idoli, per cinque, o quattro, ovvero ire giorni ai mese non fanno sangue, nè mangiano uccelli, nè bestie come è usanza appresso di noi ne’ giorni di Venere, di Sabbato, e vigilie de’Santi. E i secolari togliono fino a trenta mogli, e più., e meno, secondo che le loro facoltà ricercano, e non hanno dote 209 da quelle, ma loro danno alle donne dote di beslie, schiavi, e denari^ e la prima moglie tiene sempre il luogo della maggiore, e se veggono ch’ alcuna di loro non si porti bene con l’altre, ovvero non li piace,, la posso uo scacciare. Pigliano anche le parenti, e congiunte di sangue per mogli , e le matrigne. E molli peccati mortali appresso loro non si reputano peccati, perchè vivono quasi a modo di bestie. In questa città M. Marco Polo dimorò con suo padre, e barba per sue faccende circa 111l’anno. 210 CAP. XL. Della città di Ezina e degli animali 3 e uccelli, che ivi sì innovano e del deserto, che è di quaranta giornate > verso Tramontana. Partendosi da questa città di Campion e cavalcando per dodici giornate, si truova una città nominata Ezina 211 in capo del 209. Non hanno dote. Yien confermato quest’uso, che la ragazza riceve la dote dallo sposo nel Tungut e nella Tartaria dall’opera nominata (p. 58) e da l\ubriquis e da Plano Carpini. 210. Circa un’anno. La dimora fatta ivi dal Polo di circa un’anno diegli agio di conoscere le costumanze di quei popoli, d’avere notizie delle contrade vicine, che nei capitoli seguenti descrive, non meno che le costumanze dei Tartari, dopo di che riconduce (c. 5o) il leggitore a Campion d’onde prosegue il suo viaggio. Credo che ivi si fermassero i Poli, perchè come stranieri non avranno voluto lasciarli passare senza permesso, e perciò avranno fatto sapere all’Imperadore il loro arrivo, il quale ivi gli avra mandati a riscontrare’, come dicelo nel Proemio. L nel testo da noi pubblicato avverte di uscire luori di Strada poichè ci dice: » Or andiamo 60 giornale verso Tramontana » (pag. 42) E eia per avvertire che esce dalla sua strada, infatti descrive il paese a tramontana lino al piano di lìargu, che è alle rive del lago di Iìaickal. Le contrade che qui descrive non sono scritte nella carta dello Scudo pubblicata dal Padre Zurla, ove sono segnati i suoi viaggi. 211. Ezina. Conferma una carta Cinese dei tempi dei Mogolli che questa città scritta ivi Ye-tci-na è distante dodici giornate da Kan - tcheu, e che è