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CAP, XXXIV; % /iella provìncia di Ciarcian e delle pietre di diaspri, e Cale e donj, clw sì tritolano ne’ fiumi e sono portati in Ouchah: e come gli abitanti Juggono ne’ deserti quando passa V esercito de’ Tartari, Ciarcian 190 è una provìncia della gran Turchia, tra Greco, e Levante, già fu nobile, e abbondante, ma da Tartari è stata distrutta. Le sue genti osservano la legge di Macometto. Sono in detta provincia molte città, e castelli: ma la città maestra del regno e Ciarcian. Vi sono molti fiumi grossi, ne’ quali si trovano molti diaspri, e calcedoni, che si por ’ chestan. Mutarono la capitale del loro Impero che talvota fu Kashgar, tavolta Olrar (Hist. Gen. des Voy. t. VII. p. r>.a5. Herbel. Bibl. Orient. p. 610). 11 Deguignes a tessuta la storia dei Turchi Orientali, che occuparono i detti paesi, e che discendevano anche essi dagli lliong-nu o Unni. I Cinesi appellano quei popoli Tu-Kiue (Hist. des Huns t. I. p. 225) e il paese ove si Stabilirono Tu - hi -fan dalle voci Tu-culli-fan che lignifica stranieri, essendolo i Turchi per detta contrada, di cui s’impadronirono ai tempi dell’Imperatore Tay-tsung (Mem. sur la Chine t. XIV. p. i5 e 18). Gli altri popoli appellano Turfan il paese che i Cinesi chiamano Tu-lu-fan perchè non possono pronunciare il primo nome per essere privi della Lettera r. Ai tempi del Polo, siccome i Turchi avevano sommamente estesa la loro dominazione, e possedevano vasto stato nell’Asia. Minore, per distinguere la nuova loro dominazione dalla primitiva, fu appellata questa Gran Turchia, come si uso dire Gran Bulgaria, e Grande Ungheria, le sedi primitive degli Urigheri e dei Bulgari, che poscia conquistarono paesi lungo il Danubio, cui dierono il loro nome. 190. Ciarciam. Saggiamente reputa il Marsden (Not. 3ia) che questa provincia corrisponda a quella di cui da contezza il Deguignes, (t. II. p. 9) col nome di Chen-Chen dietro la scorta delle Storie Cinesi: che avea per capitale Kari-ni -tching vicino al lago di Lop. La città di Ciarciam col nome di Sertem è segnata nella Carta dell’Asia dell’Anville (Lat. 39° j5"Long. 108° $2’). Sembra che l’illustre geografo non ne avesse contezza che dal nostro viaggiatore, nè ciò dee recar maraviglia, perchè il Polo dice che la provincia era stata distrutta dai Tartari. A nostro avviso la pose sulla sua carta l’Anvdle troppo a mezzodì di tiùp, quando dovea essere sulla strada che vi conduce da Pejm, e sembra sopra un medesimo fiume, poichè vi si trovavano quivi pure dei diaspri, della natura di quelli che fu avvertito trovarsi nei fiumi rammentati di sopra, e cho perciò vanivano da una stessa catena di Monti. Il deserto pare che circondi quel paese da tutti i lati,