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10 IL MILIONE

paura di andare piue innanzi, e diedero le carte e brivilegi agli due fratelli, e non andarono più oltre: e andaronsene %) al si- gnore del tempio quegli due frati,

@) Pad. dell'ordine dei Predicatori.

6) Pad. da Vizenza.

c) Pad. vene in* Armenia. d) Pad. con el maestro del templo.

VIII (XIV)

Come gli due fratelli vengono alla città di Clemenfu (Chemenfu), ov'è lo Gran Cane.

Messer Niccolò e messer Matteo e Marco figliuolo di messer Niccolò si missono ad andare, tanto che funno giunti là ov’era il Gran Cane, ch’era inn’una città che ha nome Clemeinsu, cittade molto ricca e grande. Quello che trovarono nel camino non si conta ora, perocché si conterà innanzi. E penarono ad andare tre anni, per lo mal tempo e per gli fiumi, ch’erano grandi e di verno e di state, sicché non poterono cavalcare. E quando il Gran Cane seppe che gli due fratelli venivano, egli ne menò grande gioia, e mandò loro messo incontro, bene quaranta giornate; e molto furono serviti e onorati.

IX (XV)

Come gli due fratelli vennoro al Gran Cane.

Quando gli due fratelli e Marco giunsero alla gran città ov’era il Gran Cane, andarono al mastro palagio, ov’egli era con molti baroni, e inginocchiaronsi dinanzi da lui, cioè al Gran Cane, e molto s’umiliarono a lui. Egli li fece levare suso, e molto mo- strò grande allegrezza, e domandò loro chi era quello giovane ch’era con loro. Disse messer Niccolò: — Egli è vostro uomo e mio figliuolo. — Disse il Gran Cane: — Egli sia il ben venuto,