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32 | le selve |
PoichèFonte/commento: norm. pria gli empi agguati e le fischianti
Saette non avverti? E tu da l’alma,
Turno infelice, la tua gioia insana
Per l’involato cingolo deponi,
E per le spoglie del garzone ucciso.460
Dall’ira degli Dei guàrdati, o Turno,
Sconterai, sciagurato, oh! sconterai
Il fio della tua colpa, e cotest’alma
Ad Evandro e alle ultrici ombre è già sacra.
Cosí alla fine degli Achivi i danni,465
Pronta accorrendo a riparare, ai Teucri
La Vittoria con stanche ali rivola.
Grande conforto a voi pur tuttavia
Arrecherà per l’onorevol morte,
O magnanimi eroi, figli del cielo,470
Il giovine cantore, alla cui Musa
De’ valorosi le sovrane imprese
E la gloria pur anche, in ogni lingua,
Dirà la fama che non tace, a cui
Scorrerà sempre dal soave labbro475
Insidias prius et venientem respicis hastam?
Tuque, miser, pone o rapti mala gaudia baltei
Et caesi exuvias pueri; invidiamque deorum,295
Turne, cave; dabis heu! poenas, dabis, improbe, et istam
Evandro debes animam atque ultricibus umbris.
Sic tandem iliacas properans pensare ruinas,
Ad Teucros fessis revolat victoria pinnis.
Grande tamen vobis leti solamen honesti,300
Magnanimi heroes nati felicibus astris,
Afferet aonius juvenis, cui dia canenti
Facta virûm totis pariter praeconia linguis
Solvet fama loquax, cui dulci semper ab ore