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signor Orazio Dalla Torre), con raggiunta di un’avvertenza A chi legge (da noi riprodotta in gran parte) e di un discorso (I) introduttorio, in cui l’autore, discutendo con un amico, illustra il suo programma di riforma della cultura accademica nel senso di un piú profondo interesse per i problemi morali della filosofia e della letteratura. L’antitacitismo del B. S. non è tanto, infatti, (anzi non è punto) un indirizzo politico, quanto l’affermazione di nuove esigenze etiche nell’interpretazione della vita umana, conformi allo spirito moderno e quindi anche disformi dalla morale tipicamente classica dello storico dei Cesari. I cinque discorsi da noi scelti ne sono l’espressione piú evidente ed efficace; ma anche negli altri è palese la stessa profonda ispirazione: poiché il II tratta del celebre episodio, caro alla tragedia e al melodramma, di Radamisto e Zenobia (Tac., Ann., XII, 51); l’ VIII dell’accenno all’educazione romanizzata di Conone re dei Parti (ib., II, 20); il IX della rivolta dei legionari contro il prefetto Aufidieno Rufo (ib., I, 2); mentre il V continua a svolgere l’argomento del IV, qui ristampato.

La presente edizione è condotta fedelmente, salvo che per il necessario ammodernamento della grafia, su quella originale dal Calenzani: ma ne corregge non poche mende e lezioni scorrette.

VI

VIRGILIO MALVEZZI

Il Malvezzi (1595-1634)1 nasceva da una famiglia bolognese che vantava lunga adozione e devozione ai monarchi della Spagna e di averli serviti sempre con la spada; ed egli stesso entrò in questa via, che trovava in certo modo segnata dall’esempio dei maggiori. Costretto ad allontanarsi da Bologna per un incidente duellistico occorsogli con un conte Piccolomini, militò per la Spagna

  1. Per la biografia del Malvezzi si vedano: Ghilini, Teatro degli uomini letterati (Venezia, 1647), I, 222-3; L. Crasso, Elogi d’uomini letterati (Venezia, 1666, II, 364-370; Zani, Memorie, imprese e ritratti de’ signori accademici Gelati di Bologna (Bologna, 1672), pp. 385-8 (in queste ultime due opere è anche il ritratto di lui); Orlandi, Notizie degli scrittori bolognesi ( Bologna, 1714), pp. 260-1; Memorie d’alcuni uomini illustri della famiglia Malvezzi (Bologna, 1770), pp. 121-125; e, specialmente, Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi (Bologna, 1785), V, 176-180, che è il piú riccamente informato.