Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/195


dal «tacito abburattato» 189


son di parere, che Germanico non solo non lasciasse nella penna se medesimo, ratus conscientiam facti satis esse, e perciò poco curasse la sua fama e la sua gloria, ma per farla rimbombar piú chiara di sé tacesse. Stravagante pretensione da una parte parrá forse il ricercar la luce nelle tenebre, i tesori nella nuditade, l’eloquenza nella mutolezza, il calor nel ghiaccio, la serenitade nelle nuvole, l’aprile nel mezzo verno: ma noi parrá certo a chi fará riflession dall’altra, come dalla ruvida conchiglia nasca la lucente perla, come un vil sileno di tesori preziosissimi arricchisca gli occhi; come l’acque quanto scendono basso piú ristrette, spiccin tanto piú disciolte e libere e ammirate in aria; come le piú schife oscenitá degli animali, i capi piú temuti de’ dragoni partoriscan le piú rinomate gemme, i piú fini muschi. Peripezia nella tragedia chiamasi una operazione, che altri sceglie a un fine, e ne gli riesce tutto il contrario. Nel mondo, che non è fuor che una favola, e per lo piú tragica, altro parimente non si veggon, che peripezie, ora vere, quando alcuno veramente incontra sua miseria pel sentiero stesso, onde credea di caminar alla sua contentezza, ed ora finte, quando alcuno consigliatamente prende per guidar alcun suo fatto un mezzo, che di sua natura sembra nato a partorir contrario effetto, come chi per medicar la vista prendesse il fango. Son della primiera guisa il caso di Tiberio Gracco, che nell’adunanza volle dar segnale a’ suoi nemici del periglio, ov’era posta la sua testa, col toccarlasi con mano, e questo stesso preso per segnale, ch’ei chiedesse la corona e ’l regno, affrettò sua morte: né meno adattato è l’altro esempio del pastore, che pensando sollevare Orlando dalla sua tristezza col narrargli la novella degli amori di Medoro e Angelica, per questa strada stessa tanto gliel’accresce, che divien rabbia.

Dará esempio alla seconda guisa Cicerone, quando all’africano Ottavio, che dicea di non udir ben bene, disse: — E pur tu porti forato orecchio; — segna all’orecchio, e coglie alla riputazione, mentre colui taccia di servilitá. Creso, interrogato da Cambise: — Qual ti paio io in paragone di mio padre Ciro? — gli rispose: — Certamente egli ti è forza cedere, poiché non