Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/139


della ragion di stato - vi 133


come tirannica spiaccia la forma oligarchica, e in particolare se è dell’ultima specie: chi considera però, che qui si tratta della ragion di stato di forma di republica rea, che è il modo di conservarla, giudicherá ancora questi tali esser uomini per se stesso buoni, ma non giá buoni oligarchi; e perciò doversi cacciare da tal governo, anzi mandarsi in esiglio: e questa sarebbe una specie di ostracismo.

Finalmente nei casi di crescimento degli estimi fatto in pochi anni, per il quale quasi all’improviso vi sarebbe ancora accrescimento grande del numero de’ dominanti o rettori della republica, cosa che immediatamente distrugge la natura di tal dominio, supponendo esser pochi potenti: giudica Aristotele in tal caso essere ispediente alzare alla proporzione il censo, che cosí le prime specie di tal republica si conserveranno nel suo stato e numero. Ma se dell’ultima tratteremo, di alto censo e però di poco numero, non mutando la quantitá del censo, sentirá bene mutazione da una specie di oligarchia in un’altra, ma da una pessima in una di miglior condizione, non essendo ristretta a cosí poco numero, né a tanta altezza d’estimo o di censo; essendo sminuito di grandezza il primo istituto per l’accrescimento delle ricchezze introdotte. E se ciò non piacerá useranno il rimedio giá detto di alzare l’estimo del censo; che cosí ancora s’impedirá l’entrare al governo della republica a molti altri.