Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/131


della ragion di stato - vi 125


LIBRO SESTO

DELLA RAGION DI STATO OLIGARCHICA
E DEL GOVERNO DE’ POCHI



Proemio.

Cap. I — Dell’origine dell’oligarchia.

Cap. II — Delle specie dell’oligarchia insegnate da Aristotele, che non si distinguono per i gradi delle ricchezze.

Cap. III — Quante e quali siano le specie dell’oligarchia secondo Aristotele.

Cap. IV — Del modo di conservare l’oligarchia della prima specie men mala, e come si debba formare acciò sia durevole.

Cap. V — Del modo di formare la seconda e terza specie di oligarchia.

Cap. VI — Della forma e istituti della quarta specie di oligarchia, peggior di tutte e tirannica.

Cap. VII — L’oligarchia esser piú soggetta alle mutazioni che la democrazia, e per quali cause.

Cap. VIII — Quali siano le cause delle mutazioni e rovine dell’oligarchia.

Capitolo IX

Della ragion di stato de’ pochi potenti,
che difende non solo il dominio, ma ancora i dominanti:
e prima, della guardia armata.

Se conviene non solo ad un buon re, ma anco alla republica aristocratica tenere guardia armata non solo per difesa del suo stato e della forma di governo, ma ancora della persona del prencipe o dei dominanti per le cause a suo luogo addotte: perché i! tiranno e i pochi potenti molto piú non ne averanno bisogno? E se è vero, che la piú fedele e onorata guardia che possa aver un prencipe è l’amor de’ popoli, come Cesare e Arato solevano dire presso Plutarco nelle lor vite; e niente di meno abbiamo mostrato dover con ogni ragione tener guardia