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della ragion di stato - iii 101


ricevendo altri di nuovo, o nuove famiglie, si scorre pericolo di troppo moltiplicarsi, cosa giudicata da Aristotele pericolosa in tal sorte di republica di mutar la forma, e di rovinarsi; al che nella republica veneziana si ha l’occhio continovamente, procurandosi con ogni maniera che non molto si multiplichi.

Anzi, se per qualche occasione, e in particolare per fuggire la sedizione de’ mal contenti, sia necessario aggregare nuovi uomini o nuove famiglie alla republica dominante; doverassi ciò fare con grande unione d’animi e deliberazione d’indifferente amicizia con gli aggiunti, acciò per l’avenire non vi sia discordia e disunione per nome di famiglie nuove e vecchie: come in gran parte si vede esser introdotto nella republica di Venezia; nella quale, se bene si conserva il nome di famiglie vecchie e nuove, è però cosí unita la republica che non avendosi riguardo a nuove o vecchie famiglie, si danno le dignitá e magistrati se non a’ piú abili, e a cui ha piú dato saggio di virtú e d’amore verso la republica, facendosi maritaggi insieme senza questa differenza di vecchi e nuovi. Cosa che nella republica di Genova non osservandosi, fa stare in dubbio lo stato di quella republica, poca amicizia restando tra le vecchie famiglie e le nuove introdotte, né trattando insieme con quella confidanza, che richiede il ben della republica, astenendosi dai matrimoni communi: che fa che la republica di Genova non abbi quella fermezza, forza e union d’animi, che ricerca la conservazione della republica aristocratica.

Ancora che in questa forma di republica doverebbesi trovare una grande unione, essendo appoggiata alla virtú; perché però questa è piú desiderabile, che facile a ritrovarsi, e noi ora trattiamo delle republiche che, se bene sono intitolate aristocratiche, sono però piú presto appoggiate a famiglie nobili e ricche, che sopra la virtú, (se bene dove è nobiltá, è ancora piú verisimile, che vi sia congiunta per il piú la virtú, riguardandosi a’ principi, e alla prudenza civile, che sempre doverebbe in quella prevalere): nientedimeno, perché per il piú tra questi vi si trovano due o tre, che in valore e ricchezze prevagliono, e ciascuna delle parti procurando di prevalere, si