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100 ludovico settala


Anzi bene spesso occorre, che gli stessi, temendo che per aver rubato il denaro publico potessero esser castigati, si sollevino, e per fuggir la pena dovutagli procurano metter in rovina la republica e di mutarle la forma. Cosí fece Pericle, il quale dubitando, per aver malamente speso il denaro publico, che fosse addimandato in giudizio e corresse pericolo della vita, promosse la guerra del Peloponese, nella quale Atene sua patria andò in rovina. La qual medesima causa a’ tempi nostri nella Francia ha cagionato tumulti e movimenti di grandissima consequenza.

La republica degli ottimati allora anderá in rovina, quando passando per voti o suffragi l’elezione de’ magistrati, che deve cadere in quelli che siano buoni, che siano abili a governare, e che siano zelanti del bene della republica, cade in uomini o poco amici della republica. o obligati ad altri prencipi, o che non hanno moglie figli o beni stabili, che restino per sicurtá nella republica. In questo errore cadono quelle, che si eleggono il gran cancegliere o forestiere o poco ben affetto alla republica.

Non si deve sprezzare qualsivoglia errore nel principio, perché essendo picciolo, e perciò poco stimandosi, pian piano pigliando possesso, e perciò avanzandosi, e potendovisi facilmente opporre e levarlo, accresciuto non si può sradicare: come ne’ morbi, principiis obsta, sero medicina paratur; etc. Nel qual modo insegnò Aristotele nel capo terzo del quinto, e nel capo settimo, e la republica di Ambracia e quella de’ Turii essere state distrutte. Gli areopagiti di Sparta condannarono a morte un figliuolo, perché in quell’etá mostrava animo crudele in cavar gli occhi alle coturnici.

Grande avvertenza si deve avere nell’aristocrazia nell’aggiungere alla congregazione dei dominanti altri, o de’ medesimi cittadini, o de’ forestieri uniti e ricevuti nella cittá per abitatori o cittadini. Perché se bene per qualche guerra o peste o altro fossero scemati di numero, e quasi paresse oligarchia per l’avvenire; però non dopo molto tempo moltiplicandosi, non si fa mistura, con maggior unione perseverandosi: dove che