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della ragion di stato - iii | 99 |
o degli ottimati fosse caduto in povertá, o per qualche disgrazia, o in particolare per la guerra o per servizio della republica, non si metta in disperazione: perché, se bene fosse stato
sempre buon cittadino, essendo però tra’ nobili, e essendo perciò di spiriti elevati, ricordandosi del primiero stato e mirando
alle commoditá de’ suoi colleghi e alle miserie della sua povertá; non potendo sopportar con animo quieto questo suo
stato, o da sé procurerá novitá, o datagli occasione da qualche malcontento e di torbido ingegno, o del medesimo ordine
o de’ plebei, che per facilitar la mutazione della republica lui
per capo eleggano, essendo dell’ordine patricio, cercherá di
metter sottosopra lo stato presente della republica sperando
acquistarsi miglior condizione.
E siccome la povertá dá occasione ad alcuno di procurare la mutazione dalla republica, cosí l’ambizione e il desiderio degli onori e dignitá: essendo l’aristocrazia, o vera o mista, in mano de’ nobili, ne’ quali per lo piú risplendono spiriti vivaci ed elevati e pensieri vasti. E perché questi tali troppo a se stessi attribuendo stimano gli altri molto a loro inferiori, non mirando alle proprie imperfezioni, ma a quelle degli altri: se vedranno ad altrui esser data quella dignitá, la quale essi ambivano, si sdegnano, e per non avere contro cui in particolare sfogar lo sdegno e la colera, si rivoltano alla rovina del tutto. Il rimedio sará il mandarlo sotto qualche onesto titolo fuori per servizio della republica, promettendogli, se riuscirá bene nel negociato, che sará con onori ricompensato. In questo modo si procurerá l’utilitá della republica, si fuggiranno i mali incontri, si sodisfará all’ambizione di colui.
Non è cosa che piú importi in tutte le forme di republica, come rivedere spesso e con diligenza i conti di quelli, che maneggiano l’entrate publiche: perché essendosi in questo negligente, o alcuno de’ dominatori facendosi troppo ricco, potrebbe farsi padrone e mutar forma alla republica, o vedendo i sudditi le entrate, tolte e da’ beni loro, e con tanto disagio proprio scosse, esser rubate, né andare al beneficio publico, fine di tutte le republiche; sdegnati, faranno delle sollevazioni e penseranno al mutar forma di governo.