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Spifa notturno dalla fredda tomba,
che li racchiude, un mormorio dolente
e n’ode il suon, che tetro al cor rimbomba,
lungo la Seri via il passegger sovente:
né mai di sistro marziale o tromba
su quella spiaggia il fremito si sente,
che, in udir la cagion dei lor martiri,
non raddoppian le amanti ombre i sospiri.