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XVI
AL CONTE ALESSANDRO PEPOLI
IN MORTE DI TERESA VENIER.
A che quel pianto, o Pepoli?
Forse a l’estinta salma,
tratta da’ nostri cantici,
può ritornar quell’alma
5che l’implacabil Èrebo
per sempre ti rapi?
Contra il destin non giovano,
tu il sai, querele o voti.
Fisso per tutti è l’ordine
10de’ suoi decreti immoti:
tutto avrá fine un di.
Se suon di fama argolica
sempre non è mendace,
preda spari l’Atlantide
15de l’oceán vorace:
l’ultima de le pleiadi
piú non risplende in ciel.
Quante, se i versi avessero
di placar Dite il vanto,
20ombre d’amiche esanimi
non avria rese al canto
Proserpina crudel?