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VI
FELICITÀ.
Dunque gli dii non volsero
le mie speranze in gioco:
te dunque, ancor che tacita,
pur arse il nostro foco.
5Chiusi volea Modestia
quei cari labbri invano,
che aprirli alfin compiacquesi
Amor di propria mano.
Tu m’ami : il tuo resistere
10a torto alfin m’ increbbe;
esso alla mia vittoria
pregio novello accrebbe.
Deh! piú gradita all’animo
per te che il puoi si renda,
15che per mio ben ripeterla
dalla tua bocca intenda,
Escan sinceri e liberi
i tuoi sospir dal core:
quegli occhi i miei ricerchino,
20e in lor gli arresti Amore.
Noi vegga uniti Apolline,
s’esce dal lido eoo,
noi se nel freddo Oceano
attuffa Eto e Piroo.
25Se te destin contrario
dal fianco mio non parte,
con pace sia di Venere:
lei non invidio a Marte.
Poett minori del Settecento - 11.