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Amarilli, a Lidia eguale
no giá ti fé’ tua crudeltade:

il vantar teco che vale
chiaro ingegno in fresca etade,
che se stesso ed il tuo vanto
eternato avria col canto?

115Pari adunque anche in tormento

te vedran l’ime paludi.

Ma, se il vuoi, tu in un momento

l’atre Eumenidi deludi:

cangia sol, cangia consiglio;
120e fia vano il tuo periglio.