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60 angelo mazza


     Per te serenasi Melanconia,
le braccia pigre dispiega Morfeo,
30suo tosco Invidia versare oblia;
     e, se di patria levasi a l’armi
offeso dritto, ne’ petti accendesi
lo spirto bellico col suon de l’armi.

               Testimon l’argivo abete,
          35che sfidò l’intatto mar,
          quando vide l’inquiete
          pelie querce accompagnar
               il cantor trace, che, assiso
          su la poppa, musicò,
          40e gli eroi d’un improvviso
          marzial foco infiammò.
               A le note vigorose
          de la cetra, al suon de’ carmi,
          rupi e mare e ciel rispose:
          45— Greci, numi, a l’armi a l’armi!

     Al canto memorando
que’ figli de la gloria,
l’un l’altro incoraggiando,
agognâro le colchiche contrade;
50e le destre, animate alla vittoria,
correano al fianco ad isnudar le spade.

     Ma, quando dentro le tartaree soglie
che l’affocato Flegetonte accerchia,
invittissimo Amor, traesti il vate
55al tristo regno de le squallid’ombre,

               quali mai voci s’udîro
          risuonar l’inferne grotte?
          quali mai viste apparîrò
          ne le case della notte?