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25né di cruenta e rapida
morte ci prese orrore, ma di cader non utili vittime al patrio amore;
sia allor che, dentro a squallide 30mura, scarso aere algente
spirammo, fatti indebito segno a furor potente.
Ove ben sai quant’ orrido fu ’l di, che in varia voce 35susurrante di Cattare
sentimmo il nome atroce:
e ’l guatar del satellite crebbe il sospetto ingrato, e piú a le porte immobili 40il tirolese armato.
Ma dal gran rischio Apolline ambo sottrasse e, forse grato a’ nostr’inni, il fulmine su noi cadente ei torse. 45Te poscia, a cui ne’ giovani
membri scorrea buon sangue, e tutta empiva l’anima vigor che mai non langue;
te il magno duce (e ’l pubblico 50voto applause al consiglio)
pose fra’ primi a reggere un trionfai naviglio.
Me, dal naufragio libero, ma il sen per gli urti leso, 55e del mio mezzo secolo
non ben portante il peso, </poem>