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ELEGIE IN MORTE DELLA MOGLIE


I

LA MALATTIA.

Destati dal profondo, ove ti stai
letargo di dolor, misero core;
se resister tu vuoi, destati ornai.

E su per gli occhi grami in largo umore
5parte ne versa, e parte dalla bocca

in parole e sospir versane fuore.

Che, se piú tardi, ei crebbe si. che tocca
ambe le sponde, e spesso avvien che schiante
gli argini, allora che per sé trabocca.10 Come, o misero cor, reggere a tante

scosse che avventa l’orgogliosa piena,
se di bronzo non t’armi o d’adamante?

Singulti amari, immoderata pena,
acerbi lai, lacerator cordoglio
15il fiotto orrendo furiando mena.

Trassi la vita mia di scoglio in scoglio
spinto finor, senza smarrirmi in faccia,
e d’Euro e d’Aquilon schernii l’orgoglio;
ma in tal tempesta, e alla crudel minaccia
20del turbin nero che mi fischia intorno,

manco di lena, e il sangue mi s’agghiaccia.

E piú, in veder che col superbo corno
il flutto incalza e mi dirupa il lido,
dispero della calma e del ritorno.