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ARCHILOCO 87

caici erano composti anche gli antichissimi drammi satireschi, danzati, dai quali prese le mosse la tragedia (vedi introduzione ad Eschilo). Questi due versi d’Archiloco son dunque preziosi anche perché ci offrono un esempio concreto (mutilo, ma unico) d’un antichissimo tipo d’arte che doveva avere cosí meraviglioso svolgimento. Aggiungo una ricostruzione ritmica e mèlica, che potrà dare anche agli ignari di greco una idea di ciò che poté essere, nella realizzazione sonora, questo antichissimo carme.

DITIRAMBO


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78 LO SCROCCONE

Senza l’ombra d’un invito, senza aver pagato scotto,
sei venuto, e di vin puro hai trincato piú d’un gotto.
— Come s’usa fra gli amici? — La tua gola t’ha confuso,
devi dir, la mente e l’animo, e t’ha fatto duro il muso.

Questi versi sono ricostruiti, con probabilità che rasenta la certezza, da un passo d’Ateneo (1, 7 f), il quale dice che Archiloco li avrebbe composti a proposito d’un certo Pericle, che piombava sui simposii senza che nessuno lo invitasse, al pari dei Miconi, abitatori d’una grama isoletta, proverbiali per la grettezza e l’ingordigia. Pericle si chiamava anche l’amico di Archiloco a cui è diretta l’elegia per la morte del fratello. Non vorremmo credere che si trattasse della medesima persona.