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ARCHILOCO | 39 |

Ritmi, come si vede, della stessa famiglia: come il nostro endecasillabo col settenario. Ma un passo più in là mosse il poeta, alternando il trimetro giambico con una tripodia dattilica.

Questa combinazione di ritmi ha una grande importanza. A noi, ora, sembra nulla: la musica moderna svolge le sue frasi fondendo in esse con facile temperamento le piú numerose e varie combinazioni di elementi ritmici; e gli uditori, e, quasi, gli stessi compositori, non percepiscono piú tali elementi nelle loro individualità, come né l’oratore né gli ascoltatori si rendono piú conto della sillabazione. Ma le prime formazioni ritmiche furono certo omogenee, e le serie delle varie famiglie per lungo tempo vissero l’una accanto all’altra senza interferenze. Effettuare queste interferenze fu scoperta che nell’ordine ritmico equivaleva alla scoperta della modulazione nell’ordine armonico. E se primo le effettuò, come parrebbe, Archiloco, il suo merito non fu piccolo. Sino ad ora, la condizione ineliminabile perché le parole del discorso comune assurgessero ad una armonia emula della musica, sem-