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LA MUSOGONIA | 117 |
Il primo volto alle create cose.
Scórse le sfere col divin consiglio
E la rotta armonia ne ricompose,
Alla traccia1 dell’orbite smarrite
544Richiamando le stelle impaurite.
Scórse la terra, ed alle piante uccise
Ricondusse la vita e ai morti fiori;
E fuor di sue latebre il capo mise
Il fonte e sciolse i trepidanti umori.
Tu il mar scorresti ancora, e il mar sorrise,
Posti in silenzio i fremiti sonori.
Sdegnato lo guardasti, ed ei sdegnossi:
552Lo guardasti placato, ed ei placossi.
Salve, massimo Giove: o che vaghezza
D’errar ti prenda per gli eterei campi
Sul carro2 in che Giustizia e Robustezza
Sublime ti locâr fra tuoni e lampi;
O che deposta la regal grandezza
Pel nativo Liceo3 l’orma tu stampi;
O le melie nutrici e la contrada
560Della tua Creta visitando vada;
O, le parlanti querce dodonee4
E di Libia5 lasciando le cortine,
Nel sen ti piaccia delle selve Idee6
Le stanche riposar membra divine;
O colle Muse su le rote elee
Ir d’olimpica polve asperso il crine,
Mentre il canto teban7 l’aquila molce
543. Al costume dell’orbite (C. ’21).
550. Pacificando i fremiti (C. ’21).
551. egli sdegnossi (C. ’21).
- ↑ traccia: cfr. la nota al v. 166, p. 57.
- ↑ Sul carro ecc.: «Callimaco dà per assistente al soglio di Giove la Robustezza; Orfeo la Giustizia, per testimonianza di Demostene nell’Orazione seconda contro Aristogitone; ed Eschilo l’una e l’altra nelle Coefore». Mt.
- ↑ Liceo: «monte d’Arcadia, sulla cima del quale Rea partorì Giove dentro una spelonca, donde poi il mandò segretamente in Creta raccomandato alla cura de’ Coribanti e delle ninfe Melie. Pausania negli Arcadi parla di questa spelonca, e ci significa ch’ella era a tutti inaccessa, fuorché alle sacerdotesse di quella dea. Sul contrasto de’ mitologi se Giove sia nato in Creta piuttosto che in Arcadia, Callimaco decide la lite sul principio dell’inno a quel dio. «...Rea Te sul Parrasio (in Arcadia) partorí là dove Sorge più denso d’arboscelli il monte». Mt.
- ↑ querce dodonee: «Vicino a Dodona città dell’Epiro sorgeva una gran selva di querce dedicate a Giove, di cui rendevano in voce umana gli oracoli». Mt.
- ↑ E di Libia ecc.: Ne’ deserti della Libia era il celebre oracolo di Giove Ammone, sul quale cfr., per maggiori notizie, Servio Ad Aen. IV, 198.
- ↑ selve Idee: «Ad ogni passo dell’Iliade si fa menzione del monte Ida imminente a Troia, sulla cima del quale, denominata Gargaro, Giove era solito di ritirarsi a riposo, circondato di nebbie e di tenebre». Mt.
- ↑ il
il pensiero del suo Giove Olimpico e Orazio [Od. III, i, 8] il cuncta supercilio moventis tanto lodato». Mt. Cfr. anche Virgilio En. IX, 106 e Ovidio Metam. II, 849.