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giambi ed epodi 459


Vino e ferro vogl’ io, come a’ begli anni
Alceo chiedea nel cantico immortal:
Il ferro per uccidere i tiranni,
16Il vin per festeggiarne il funeral.

Ma il ferro e il bronzo è de’ tiranni in mano;
E Kant aguzza con la sua Ragion
Pura
il fredd’ ago del fucil prussiano,
20Körner strascica il bavaro cannon.

Cavalca intorno a l’avel tuo, Voltèro,
Il diletto di Dio Guglielmo re,
Che porta sopra l’elmo il sacro impero,
24Sotto l’usbergo la crociata fe’,

E ne la man che in pace tra il sacrato
Calice ed il boccal pia tentennò
Porta l’acciar che feudal soldato
28Ne le stragi badesi addottrinò,

E crolla eretta al ciel la bianca testa....
O repubblica antica, ov’è il tuo tuon?
Il cavallo del re, senti, ti pesta,
32E dormi ne la tua polve, o Danton?

Mescete vino e oblio. La morta gente,
O epigoni, fra noi non torna piú!
Il turbin ne la voce e nel possente
36Braccio egli avea la muscolar virtú