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     42S’io vidi dentro alle tue armi chiusa
La sembianza di lei, che me a me fura:
S’io vidi il volto orribil di Medusa
Far lei contro ad Amor troppo esser dura;
Se poi mia mente dal tremor confusa
Sotto il tuo schermo diventò secura;
S’Amor con teco a grandi opre mi chiama,
Mostrami il porto, o Dea, d’eterna fama.

     43E tu, che dentro l’infocata nube
Degnasti tua sembianza dimostrarmi,
E ch’ogni altro pensier dal cor mi rube,
Fuorchè d’Amor, dal qual non posso aitarmi,
E m’infiammasti, come a suon di tube
Animoso caval s’infiamma all’armi,
Fammi intra gli altri, o Gloria, sì solenne,
Ch’io batta insino al ciel teco le penne.

     44E s’io son, dolce Amor, se son pur degno
Essere il tuo campion contra costei,
Contra costei, da cui con forza e ingegno,
Se ’l ver mi dice il sonno, avvinto sei;
Fa sì del tuo furor mio pensier pregno,
Che spirto di pietà nel cor le crei:
Ma virtù per se stessa ha l’ali corte,
Perchè troppo è il valor di costei forte.