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218 poemetti allegorico-didattici

un segreto messaggio gli mandaro,
che gli volean parlare una stagione,
per darli Pollisena; lo ’ngannaro,
perché non tenne la sua convenzione.
Parigi il prese ed uccisel allora;
per diligion gittòl giú de le mura:
tutt’è dipinto il modo e la cagione.

     Qui v’è dipinto lo crudel lamento, 276
le strid’e ’l pianto che’ Greci faceàno;
piangea Pirrusso il padre in gran tormento,
i guai e ’l pianto infino al ciel s’udiàno.
Fecerli fare un ricco munimento,
che molte pietre prezios’aveàno;
i Greci fecer cavalier Pirrusso;
poi fu morto Parigi e Anfimacusso,
che l’un fu greco e l’altro fu troiano.

     Come Pantassalea n’udio novelle, 277
dipinto v’è, del regno feminoro;
che venn’a Troia con mille pulzelle,
per la bontá ch’ell’udiva d’Ettòro;
ch’aveano incise le destre mammelle,
perch’a trar l’arco non nocesse loro.
Quivi son tutte le bell’arditezze,
ch’ell’uccideano i Greci in grand’asprezze,
chè neuna pietade avean di loro.

    Èvi Pretemissùs c’ha ’n man un dardo, 278
e Terreplèx ha giavellotti assai;
fediano i Greci sanza nul riguardo,
a molti ne facean trar mortai guai;
qualunque li attendea, per tempo o tardo,
arme no gli valea contr’a lor mai.
Ben combattea Toasse e Santipusso,
e ’l buon Protesselau e Apportacusso,
co’ nobil destrieri e sori e baî.