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ci dà prova speciale di sue elevate e straordinarie facoltà.

Nè il silenzio giova.

In questo secolo della materia, delle società di credito e delle borse, osare, come Poe, immettersi nel fantasmagorico mondo degli spiriti, evocarne i sogni e le molteplici svariate parvenze, non sarebbe stato cómpito possibile senza una virtù d’immaginazione potentissima come la sua; e tanto più quando si pensi ch’egli, americano, trovavasi di fronte al più duro positivismo, in mezzo ad un popolo sommamente, completamente utilitario, materialista, in somma, in tutta la forza delie tendenze, delle teorie, dei principj. Accoppiare la terribilità al valore dei concepimenti, disposare la satira alla filosofia con l’efficacia di una forma nuova, con un tessuto letterario d’una singolarità più unica che rara, egli è certamente proprio d’una natura fervida, d’una potenza di peculiari facoltà, a cui il dado dell’avversa sorte riesce come di sprone e d’incitamento.

Sui meriti poi di quest’arte noi cediamo intieramente la penna al succitato scrittore francese, i cui giudizj oltre all’essere perfettamente cónsoni ai nostri, rivelano un’esattezza compiuta, una dirittura per ogni verso squisita. Si vegga.

«Nel seno di questa letteratura dove l’aria è rarefatta, lo spirito può patire una angoscia