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EUREKA 83 inattuabile viaggio. Nessuna parallasse — di nessun genere — si è trovata. Il fatto è che in riguardo alla distanza delle stelle fisse — di uno qualunque di quelle miriadi di soli scintillanti nella parte più lontana di quel maestoso abisso che separa il nostro sistema dai sistemi suoi fratelli ne! gruppo a cui esso appartiene — la scienza astronomica, fino ad ora, non potè parlare che con una certezza negativa. Considerando le stelle più brillanti come le più vicine, non potremmo dire altro, anche di esse, tranne che vi è una certa distanza incomprensibile entro il cui limite più vicino esse non possono essere situate: — quanto lontane siano oltre questo limite noi non fummo capaci di accertarcene mai. Noi abbiamo percepito, per esempio, che Alpha Lyrce non può essere più vicina'a noi di 19 trilioni e 200 bilioni di miglia; ma per quanto sapevamo, e veramente per quanto sappiamo adesso, essa può essere distante da noi al quadrato od al cubo o a qualunque altra potenza del numero ora indicato. Tuttavia per mezzo di osservazioni meravigliosamente minute e prudenti continuate, con nuovi strumenti, per molti laboriosi anni. Bessel, che morì non è molto, era ultimamente riuscito a determinare la distanza di sei o sette stelle; fra le altre quella della stella che porta il numero 61 della costellazione del Cigno. La distanza verifi- fcata in quest’ultimo caso è di 670 000 volte maggiore di quella del Sole ; il quale, come sarà bene ricordare, è di 95 milioni di miglia. La stella 61 del Cigno è dunque circa 64 trilioni di miglia lontana da noi —o a distanza tre volte maggiore di ouella attribuita come distanza minima di Alpha Lyroe. Se noi tentiamo di valutare quest’intervallo coll’ajuto di qualche considerazione di velocità, come facemmo per tentare di valutare la distanza della Luna, noi dobbiamo trascurare delle inezie di velocità come quella della palla di cannone o del suono. La luce, però, secondo gli ultimi calcoli di Struve, procede in ragione di 167 000 miglia per secondo. Il pensiero stesso non può passare attraverso a quest’intervallo più in fretta — se pure anche il pensiero lo potrebbe passare. Pure per venire dalla stella 61 del Cigno a noi, anche mediante questa inconcepibile velocità, la luce v’impiega più di dieci anni e conseguentemente anche se la stella in questo momento fosse cancellata dall'Universo, pure per dicci anni continuerebbe a raggiare immutata nella sua paradossale gloria. Tenendo ora ben fisso in mente quel concetto, per quanto debole esso sia, che noi ci possiamo esser fatto della distanza fra il nostro Sole e la stella 61 del Cigno, ricordiamo che ci è permesso di considerare quest’intervallo, per quanto indicibilmente vasto, come l’intervallo medio fra l’innu¬