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EUREKA 64 spazio ora occupato dal nostro sistema solare e che essa abbia cominciato un movimento verso il centro — deve gradatamente aver assunto le varie forme ed i vari movimenti che si vedono ora stabiliti in questo sistema. Una dimostrazione come questa — dinamica e matematica per quanto Io può essere una dimostrazione — indiscutibile e indiscussa — eccetto che, in vero, da quella inutile e screditata tribù dei dubitatori di professione — semplici mentecatti che negano la legge di Gravitazione Newtoniana su cui sono basati i risultati dei matematici francesi — una dimostrazione, io dico, come questa dovrebbe essere, per la maggior parte delle intelligenze, esauriente — e confesso che lo è per la mia — sulla validità dell'ipotesi nebulare da cui dipende la dimostrazione.- Che la dimostrazione non provi l'ipotesi secondo il comune significato attribuito alla parola « prova », io, naturalmente, lo ammetto. Dimostrare che certi risultati esistenti -=r che certi fatti stabiliti — possono essere anche matematicamente spiegati ammettendo una certa ipotesi, non è stabilire l’ipotesi stessa. In altri termini: — dimostrare che certi dati potrebbero, anzi dovrebbero generare certi risultati esistenti, non è sufficiente per provare che questi risultati furono generati dai dati medesimi, fino al momento in cui si potrà dimostrare che non vi sono e non vi possono èssere altri dati da cui il risultato in questione possa essere stato egualmente generato. Ma nel casa ora discusso, quantunque tutti possano ammettere la deficienza di ciò che npi abbiamo l’abitudine di chiamare una « prova », pure vi sono molte intelligenze anche fra le più eccelse, a cui nessuna prova potrebbe aggiungere un jota di convinzione. Senza entrare in particolari che possono colpire nel Regno Nebuloso dei Metafisici, io posso però osservare che la forza di convinzione, in casi simili a questo, sarà sempre, per i veri pensatori, proporzionale alla somma della complessità che sta tra l’ipotesi ed il risultato. Per essere meno astratto: La grandezza della complessità che esiste fra le condizioni cosmiche, rendendo grande nella stessa proporzione la difficoltà di spiegare tutte queste condizioni, rinforza contemporaneamente, pure nella stessa proporzione, la nostra fede in quell’ ipotesi che le spiega per tal maniera soddisfacentemente; e siccome non si può concepire una complessità maggiore di quella delle condizioni astronomiche, cosi nessuna condizione potrà essere più forte, per la mia mente almeno, di quella che si è impressa in me per mezzo di un’ ipotesi che non solo riconcilia queste condizioni con matematica esattezza e le riduce in un tutto consistente ed intelligibile, ma è allo stesso tempo la sola ipotesi per mezzo della quale l’intelletto umano abbia potuto spiegarsele completamente.