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EUREKA 55 centrifuga costantemente crescente avendo vinto sulla.forza centripeta non crescente, doveva sciogliere e separare lo strato esterno e meno condensato, o anzi diversi strati esterni e meno condensati all'equatore della sfera, dove la velocità tangente predominava: cosi che questi strati formarono attorno al corpo principale un anello indipendente che circondava le regioni equatoriali — appunto come la parte esterna espulsa, per l’eccessiva velocita di rotazione, da una mola, formerebbe un anello attorno alla mola stessa, se non fosse per la solidità della materia della superficie; se questa fosse cauciù. o qualunque altra materia di uguale consistenza, si presenterebbe precisamente il fenomeno che io descrivo. L'anello così rapidamente roteante lontano dalla massa nebulosa, compiva il suo giro di rivoluzione, naturalmente, come un anello separato, con quella stessa velocità con cui roteava mentre era ancora sulla superficie della massa. < on- tinuando sempre nello stesso tempo la condensazione, l'intervallo fra l’anello proiettato ed il corpo principale continuava ad aumentare, finché il primo rimase ad una grande distanza dall’ultimo. Ora, ammettendo che l’anello abbia posseduto, per qualche accomodamento in apparenza accidentale dei suoi elementi eterogenei, una costituzione pressoché uniforme, allora quest’anello, in tale condizione, non avrebbe mai cessato di girare attorno al suo corpo principale; ma, come si poteva prevedere, pare che vi siano state delle irregolarità nella disposizione dei materiali, sufficienti a farli radunare attorno a dei centri di solidità superiore; e cosi la forma anulare fu distrutta (1). Senza dubbio la fascia fu subito rotta in diverse parti, ed una di queste, di massa predominante, assorbì le altre in sé stessa, costituendo il tutto sfericamente in un pianeta. Che quest’ ultimo come pianeta continuasse il movimento di rivoluzione che lo caratterizzava mentre era anello è sufficientemente chiaro; e che prendesse sopra di sé anche un movimento addizionale ne la sua nuova condizione di sfera è prontamente spiegato. Imaginando che l’anello non sia ancora rotto, noi vediamo che la sua parte esterna, mentre il tutto gira attorno al corpo generatore, si muove più rapidamente che la parte interna. Quando avvenne la rottura, dunque, qualche parte di ogni (il Laplace supponeva eterogenea la sua nebulosità, semplice mente perchè egli poteva così spiegare il frantumarsi degli anelli; perchè se la sua nebulosità fosse stata omogenea, non si sarebbero rotti. Io arrivo allo stesso risultato — l’eterogeneità delle masse second arie che risulta 'min iJi.it. mente d gli atomi — puramente da una considerazione s« prmri dei loro scopo generale: — Il Relativo. E. P.