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158 CANTI POPOLARI


renze; forse nelle montagne del Pistoiese, donde tanta poesia proviene, non giunse mai la fama delle montagne dell’Isola del Sole. Memorie di persone e di cose da tutt’altro che da illetterati vi sono molte, le quali farebbero viva impressione se non si sapesse, la popolare istruzione essere stata in Toscana, meglio che pel passato in Sicilia, aiutata e diffusa; mentre ognuno dovrebbe maravigliare che siffatte memorie non sieno di persone e di avvenimenti storici antichi in una terra dove la storia è fin nelle case e nelle famiglie. Di un solo canto dei Senesi per Carlo VIII resta qualche verso, e qualche altro pure per la rotta di Piero Strozzi; una canzone contro Pisa udiva il prof. D’Ancona da una donna di Lucca; questo stornello inedito non è se non una reminiscenza storica:

  Fior tulipano!
Dio ci guardi dal fulmine e dal tuono,
E dalle trucerie del Gallispano.

Tra’ libri, la lettura de’ quali non fu senza frutto nei montanini toscani, son da annoverare la Gerusalemme del Tasso e l' Orlando dell’Ariosto. Il poeta popolare cava da essi argomento a considerazioni e sentenze che pure, tra gli altri canti, ricorrono a proposito di quel Napoleone, il quale, quando con la miglior gioventù toscana andò a battaglia,

Fece tremar d’ogn’albero la foglia:
Cannonate tirava di mitraglia;

non prevedendo che per istimarsi guerriero,

A Mosca troverebbe l’osso duro:
All’isola dell’Elba prigioniero.