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No! Voi v’ingannate! Nessuna compassione, per nessuno! Io voglio esser questa; io voglio restare così. Io v’ho invitato a venire perchè gli facciate intendere che non ho compassione di lui e non ne avrò mai!

— Ma, intanto, non vuole fargli del male.

— Voglio fargli del male, appunto, lasciandolo dov’è e com’è.

— Ma se lei è così senza compassione, non gli farebbe maggior male, accostandolo a sè? Lei vuole invece allontanarlo...

— Ma perchè voglio io, io, restare così! Farei maggior male a lui, sì; ma farei un bene a me, perchè mi vendicherei sopra di lui, anzichè sopra di me. E che male credete che potrebbe venirmi da uno come lui? Non lo voglio io, capite? Non perchè abbia compassione di lui, ma perchè mi piace di non averne di me. Non m’importa del suo male, nè m’importa di dargliene uno maggiore. Gli basta quello che ha. Vada a piangere lontano! Io non voglio piangere.

— Temo, — dissi, — che non abbia più voglia di piangere neanche lui.

— E che vuol fare?

— Mah! Non essendo, come le ho detto, capace di nulla; nell’animo in cui si trova, potrebbe essere purtroppo capace di tutto.

— Non lo temo, non lo temo! Vedete? è questo! Vi ho invitato a venire da me per dirvi questo, per farvi intender questo e perchè voi, a vostra volta, glielo facciate intendere. Non temo mi possa venire da lui nessun male, neppure se m’uccidesse, neppure se, per causa sua, dovessi andare a finire