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opera di persuasione sul Nuti, perchè vada via da Roma e se ne ritorni a Napoli a raffermare la convalescenza e perchè poi magari riprenda a viaggiare per distrarsi e guarire del tutto; ha avuto l’ingrata sorpresa di trovare il Nuti in piedi, cadaverico, coi baffi già rasi a dimostrare la ferma intenzione di mettersi subito, fin da oggi, a far l’attore alla Kosmograph.

Se li è rasi da sè, appena levato di letto. È stata anche per tutti noi una sorpresa, perchè fino a jersera il medico gli ha raccomandato calma assoluta, riposo, e di non lasciare il letto, se non per qualche oretta, la mattina; e jersera egli aveva risposto di sì, che avrebbe obbedito a queste prescrizioni.

Siamo rimasti a bocca aperta nel vedercelo davanti così raso, svisato, con quella faccia da morto, non ben sicuro ancora su le gambe, elegantissimamente vestito.

S’era ferito un po’, radendosi, all’angolo sinistro della bocca; e i grumetti di sangue, nerastri su la ferita, spiccavano nel torbido pallore del volto. Gli occhi, ch’ora sembravano enormi, con le pàlpebre inferiori quasi stirate dalla magrezza, così che mostrano il bianco del globo sotto il cerchio della cornea, avevano di fronte al nostro stupore doloroso un’espressione atroce, quasi malvagia, di dispetto cupo, d’odio.

— Ma come! — esclamò Polacco.

Contrasse il volto, quasi digrignando, e alzò le mani, con un fremito nervoso in tutte le dita; poi, a bassissima voce, anzi quasi senza voce, disse: