Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/999


come tu mi vuoi 985


L’ignota. No, dico questo doppio giuoco che lui sta facendo. M’ero dapprima assolutamente rifiutata di venire qua, sapendo... —

Zia Lena. — ciò che Ines t’aveva fatto?

L’ignota. Ma no! io ignoravo tutto; e ti sto dicendo che questa, anzi, fu la scusa che trovò, per persuadermi a venire: che non l’avrei veduta — la ragione che avrei avuta davanti a tutti per non vederla, capisci? Ma ecco che ora si serve di ciò che Ines ha fatto — di questa dichiarazione di morte sollecitata da lei — per costringermi, invece, a vederla!

Zia Lena. Devi però pensare che non l’ha mica voluta lui, questa contesa, con tua sorella!

Zio Salesio. Te ne stai qua chiusa da quattro mesi!

L’ignota. E, forse, calcolato anche questo!

Zia Lena (stordita). Calcolato?

L’ignota. Ci metterei le mani sul fuoco!

Zio Salesio. Che vuoi dire?

L’ignota. Che voglio dire?

Si frena.

Perfetto, perfetto, tutto il suo giuoco! Anche questo suo farsi vedere adesso sulle spine!

Zio Salesio. Ma no! ma no! Sei ingiusta, Cia! Te lo dico io!

Zia Lena. Sembri ingiusta anche a me!

L’ignota. Perché voi non potete sapere!

Zio Salesio. E allora ti dico che non sai neanche tu — scusa — o non vuoi sapere — che ha tutta la ragione di sentirsi cosí sulle spine... Ha rispettato troppo il tuo sentimento... Devi pur considerare tutta la curiosità che s’è accesa per questa tua riapparizione dopo dieci anni; e tutto... tutto il fermento di questa curiosità in questi quattro mesi di tua clausura... — quel che se ne pensa... quel che se ne dice...

L’ignota. Me l’immagino... eh — me l’immagino...

A Lena, ammiccando:

I «maligni»?

Zio Salesio. Sí, c’è stata la contesa, dicono; ma non voler poi vedere nemmeno la sorella, i parenti stessi del marito... — dicono.