Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/998

984 maschere nude


cendoglielo bene intendere e promettere che doveva essere solo per questo... che sarei venuta qua come da una morte — solo per lui — solo per lui!

Zia Lena. — sí, sí — tagliata, finita, la tua vita di prima — te lo lessi cosí bene negli occhi, appena potei rivederti...

L’ignota. Mi riconoscesti anche tu, subito?

Zia Lena. No, figlia — neanch’io, subito!

L’ignota. Ah, nemmeno tu?

Zio Salesio. E nemmeno io! Ma si spiega! Dopo tanti anni...

Zia Lena. Ma no, che dici, gli anni? Al contrario! Se ci avessi fatto caso, avrei dovuto anzi provare una sorpresa, per gli anni — pare che per lei non siano passati... No: fu... non so, l’aria, il portamento... e anche la voce, un po’...

L’ignota. Notasti una differenza nella voce?

Zia Lena. Sí — mi parve...

L’ignota. Anche Boffi! — Me lo disse dopo... L’unica cosa che notò!

Pausa.

È strano che lui....

allude a Bruno

— l’avrà certo notato anche lui! non me l’ha detto...

Quasi tra sé, rialzandosi:

Sto ricollegando adesso tante impressioni...

Zia Lena. Ora faccio il verso a Salesio: cara, si spiega: fuori, tanto tempo, a parlare una lingua diversa... Ma poi l’animo cangiato, sopratutto... Mi dicesti: «Lena...» — cosí — con la voce spenta... e io ci sentii... ci sentii proprio la morte, in quella tua voce, di tutto ciò ch’era stato... e che in te, di proposito, non c’era piú nulla — e che se io t’avessi ricordato una cosa... la cosa in te prima piú viva... tu saresti rimasta... ecco, come sei ora... senza volerla piú ricordare... senza forse poterla piú ricordare...

L’ignota (infatti tutta assorta in sé, non ha badato alle parole di Lena, e ora dice): Io sto pensando...

Zio Salesio. Non dovresti pensare piú a nulla, ormai!

L’ignota (sempre quasi tra sé). Ecco, sí! Cosí s’approfittò prima: mi disse che la scusa c’era — e forte — per non vederla...

Zia Lena. Dici Ines?