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Sala a pianterreno, chiara e luminosa, della villa Pieri.
La parete di fondo è aperta su una loggia con balaustra di marmo, da cui si spiccano quattro esili colonne a sorreggere la copertura di vetri. Si scorge da questa loggia un delizioso paesaggio, calmo verde assolato, anch’esso di tinte chiare, riposate. Sul finire dell’atto, s’andrà velando d’ombre violacee. Nella parete di destra (dell’attore) è la scala, piuttosto larga, che conduce ai piani di sopra della villa. Se ne vedono i primi gradini con una ricca guida di mezzo, rossa.
Nella parete di sinistra è una grande porta a vetri, da cui si va nel giardino avanti alla villa.
L’arredo è chiaro e ricco, da hall. Spicca nella parete di fondo, a destra, un grande ritratto ovale, a olio, di Lucia Pieri, com’era nell’anno che andò sposa, prima della grande guerra, in un grazioso atteggiamento, vestita d’un abito giovanile e acconciata alla moda d’allora.
Sono passati quattro mesi dal primo atto. È un pomeriggio d’aprile.