Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/979


come tu mi vuoi 965

corpo, un corpo senza nome in attesa che qualcuno se lo prenda! — Ebbene, sí: se mi ricrea lui, se glie la ridà lui un’anima, a questo corpo che è della sua Cia se lo prenda, se lo prenda, e vi metta dentro i suoi ricordi — i suoi — una vita bella, una vita bella — una vita nuova — io sono disperata!

Boffi (risolutamente). Signora, io corro subito a chiamarlo!

Salter. Lei non chiama nessuno a casa mia!

L’Ignota (facendo per correre allo scrittojo accanto). Lo chiamo io!

Salter (subito, trattenendola). No. Aspetta. Vado io. Lo chiamo io. E vedremo... Corre allo scrittojo.

L’ignota (perplessa, stordita). Chiama? Chi chiama?

Boffi. Che vuol fare?

Mop (che s’è voltata, a guardare che cosa faccia il padre di là, a questo punto dà un grido d’orrore). No!

E accorre, mentre di là rintrona un colpo di rivoltella.

Papà! Papà! Ah Dio! Ah Dio!

Boffi (accorrendo). È stramazzato!

L’Ignota. S’è ucciso!

Si odono ora di là le voci ansiose di tutt’e tre attorno al corpo di Salter che s’è ferito al petto; prima l’osservano; poi lo sollevano da terra per adagiarlo su un divano.

Mop. Al cuore! Al cuore!

Boffi. Ma no! Non è morto! Il cuore è illeso!

Mop. Ah guardi il sangue dalla bocca!

Boffi. È toccato il polmone!

L’Ignota. Gli sollevi, gli sollevi un po’ la testa!

Mop. No, piano: io! Papà! Papà!

Boffi. Bisogna sollevarlo! portarlo là sul divano! M’ajutino; m’ajutino!

Mop. Piano! Piano!

Boffi. Lei di qua! Ecco: cosí...

Mop. Mop, la tua Mop, papà... Qua, qua... cosí, piano, la testa... Quel cuscino, quel cuscino...

L’Ignota. Bisogna chiamare un medico, subito!

Boffi. Andrò io, andrò io...