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come tu mi vuoi | 961 |
L’Ignota. Perché hai la rivoltella in tasca? — Guarda: io me ne vado con questo signore: Cia, a spasso, come da bambina. Tu cavi di tasca la rivoltella e m’ammazzi: come per uno scherzo. — Proviamo?
Salter (fremendo). Non mi cimentare!
L’Ignota. Io ci sto.
A Boffi, prendendolo sotto il braccio:
Salter cava di tasca la rivoltella.
Boffi (subito mettendosi in mezzo). No, cosí no, signora!
L’Ignota. Sono stata in mezzo alla guerra! Mi lasci ammazzare! Poi dovrebbe ammazzarsi anche lui — e non ne ha il coraggio!
Salter. L’ho — e tu sai bene che l’ho!
L’ignota (a Boffi). Stia a sentire: avrei potuto buttarlo in un canto cosí col piede, come uno straccio per terra...
Salter. Io non sono un buffone!
L’Ignota. Che faccia!
A Mop:
Mop. Sí, è vero.
L’Ignota. Sconcezze, sa, da non credersi, smorfie davanti alla gente che veniva a visitarlo: «Scusatemi, signori, ma io non posso esser serio con mia moglie davanti, che — guardate — cova come una chioccia la mia fama!»
Salter (esasperato). Non potevo esser serio! Non potevo esser serio!
A Boffi:
L’Ignota. Puoi negare che facevi proprio il buffone quando t’ho conosciuto in mezzo a quegli altri?
Salter (interrompendo con orgasmo). Ma perché avevo dentro il tormento di una vita impossibile!