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come tu mi vuoi | 957 |
Boffi. E poi lei tratta gli ospiti con la rivoltella in pugno?
Salter (rispondendo prima a l’Ignota). Non in questo momento che dobbiamo venire tra noi a una spiegazione!
Poi rivolgendosi al Boffi:
Boffi. Sí — ma con la signora!
L’ignota (alzandosi d’improvviso, risoluta). Bravo, sí vengo con lei!
Salter (terribile, d’un balzo, agguantandola a un polso). Tu non esci di qua!
L’ignota (cercando di liberare con uno strappo il polso ch’egli le tiene attanagliato). Puoi impedirmi d’andarmene, se voglio?
Salter (sempre tenendola). Te l’impedisco, sí!
L’Ignota. Con la forza?
Salter. Sí se ti vuoi far forte del primo che capita!
Boffi. Io non sono il primo che capita!
L’Ignota. Lasciami!
Salter. No!
L’Ignota. Voglio andare con lui!
Boffi. Non userà violenza a una signora ch’io le affermo di conoscere!
Salter. Lei è qua un intruso. La signora non lo conosce affatto.
Boffi. Non mi vuol conoscere! non che non mi conosca! Io sono Boffi.
L’ignota (subito). Il fotografo?
Boffi (a Salter, trionfante). Vede che mi conosce?
Salter. Boffi?
Subito, sovvenendosi:
Ah, quello che ha scoperto —
Boffi. — il ritratto stereoscopico, appunto —
Salter. — eh sfido, allora, che lo conosce! È venuto a farne qua un’esposizione —
Mop. — e ne abbiamo veduto insieme le riproduzioni sui giornali...
L’ignota (recisa, prendendo una risoluzione estrema: tutto per tutto). Non è vero! Io lo conosco! Io lo conosco! È un amico di mio marito!