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come tu mi vuoi | 949 |
parte qua, davanti a questi signori - mentre è la signora Lucia.
Mop. Oh, questo è un bel caso veramente!
L’Ignota. Non ne ha il minimo dubbio, capisci?
Boffi. Mi farei tagliare tutt’e due le mani.
Salter. Ne ha altre due a casa di ricambio?
Boffi. Nossignore: queste sole: e le scommetto.
L’Ignota. Ch’io sono la signora Lucia?
Boffi. Pieri.
L’Ignota. Com’ha detto?
Boffi. Ma non finga di non saperlo!
L’Ignota. No, non ho sentito!
Boffi (rivolgendosi a Salter come per denunziare e, nello stesso tempo, sfidare). Ho detto Pieri. E il marito della signora è qua!
L’ignota (cascando a sedere, profondamente turbata). Mio marito?
Boffi. Sissignora. Bruno è qua.
L’Ignota. Ma che dice? Qua, dove?
Salter. Farnetica!
Boffi. Chiamato da me.
L’Ignota. Lei è pazzo!
Boffi. È arrivato questa sera.
Salter. Il marito della signora è morto da quattro anni!
L’ignota (a Salter con scatto spontaneo e involontario). Ma no, questo non è vero!
Salter (restando). Non è vero?
Boffi. È qua! All’albergo Eden. A due passi.
L’ignota (a Boffi, eccitatissima). Finisca questo scherzo di parlare di mio marito! Io non ho marito! Chi ha fatto venire?
Boffi. Ma vede come lei si turba?
Salter (all’Ignota). È dunque vivo ancora?
Boffi (rispondendo per lei). Le dico, qua a due passi! Se la signora vuole...
Si guarda attorno.
L’Ignota, tutt’a un tratto, scoppia a ridere come una pazza.
Salter (vedendola ridere). Che storia è questa insomma?
L’Ignota. Ma che ho un marito a due passi, non senti? Posso chiamarlo col telefono, quando voglio!