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936 | maschere nude |
questo diritto d’esser creduta: per dirtelo. T’ho cagionato tutto questo sconvolgimento, e anche alla tua fidanzata, e sapevo, sapevo di non doverlo fare; che non avevo piú nessun diritto di farlo, perché...
Guarda verso il Grotti, poi si rivolge di nuovo a Franco:
Franco (quasi senza voce). Sí.
Ersilia. L’ho preveduto. E lui è venuto qua a negare, è vero?
Franco (c. s.). Sí.
Ersilia. Ecco, vedi?
Lo guarda e fa un gesto di sconsolata pietà, aprendo appena le mani: gesto che dice senza parole la ragione per cui l’umanità martoriata sente il bisogno di mentire. Dolcissimamente aggiunge:
Franco (commosso, con impeto di sincerità, intendendo il gesto). Sí, anch’io, anch’io!
Ersilia (sorridendo, quasi d’un sorriso lontano). Hai detto il sogno... non so... cose belle. — E sei accorso qua per riparare. — Sí, come lui — per riparare — ha negato.
Il Grotti scoppia in violenti singhiozzi. E allora ella turbandosi e facendogli cenno di frenarsi e di smettere:
vuol dire «laidi», ma ne prova schifo e insieme ancora tanta pietà, che quasi non le viene di dirlo.
E sorride.
s’infosca al ricordo di quella sera per la strada, uscita dall’alberguccio