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Grotti, saputo che lui questa mattina è venuto a trovare qua la sua ganza —

Ludovico (di scatto, stordito). Chi?

Onoria (c. s.). Lei? Del console?

Franco. La ganza, la ganza, sissignori! La moglie è andata questa mattina a casa dei parenti della mia fidanzata a denunziare la tresca!

Ludovico. Della signorina Drei col marito?

Onoria. L’amante del marito?

Franco. Sissignore! E non so ancora se prima o dopo ch’io gliela chiedessi in moglie, là. Voglio saper questo! Sono qua per questo!

Onoria. Ma come?... Ma dunque?... Oh Dio mio... Mi pare davvero d’andar via col cervello!

Franco. E sanno come, quando, la moglie scopri la tresca? Mentre la bambina precipitava dalla terrazza.

Onoria (con un grido; coprendosi la faccia con le mani). Oh Dio!

Franco. Li sorprese insieme, e la scacciò come un’assassina, perché tutt’e due avevano lasciato la bambina sola sulla terrazza.

Onoria. Assassini, ah! assassini davvero!

Franco. Se non era compromesso anche lui, in galera doveva andare! In galera! E dopo aver fatto questo, capisce? —

Onoria. — già, ha avuto il coraggio —

Franco. — di venire a sconvolgere me!

Onoria. Ma tutti, con la pietà!

Franco. Ma capiscono che cosa ha fatto a me?

Ludovico (quasi tra sé). Pare incredibile...

Onoria. Con quell’aria di santa martire... Impostora!

Franco. Tutto per aria... La vergogna pubblica... Il vituperio della mia fidanzata... M’è parso d’impazzire! Come non sono impazzito, non lo so!

Onoria. Ecco perché, ecco perché se ne voleva scappare! Com’ha visto lei, com’ha saputo che l’altro era qua! L’impostora! Ha previsto che la menzogna si sarebbe scoperta!

Cangiando tono, con stizza:

Gliene voglio per tutte le lagrime che m’ha fatto piangere!